MUAY THAI, LO SPORT DEI RE

La Muay thai, più comunemente conosciuta con il nome di Thai boxing, è senza dubbio una delle più efficaci e complete forme di combattimento mai create dall'uomo.
Le sue origini sono antichissime e si perdono nella leggenda dello stesso popolo Thai Non esistono quindi date certe, tuttavia vi sono alcuni nomi ed episodi che pare possano avere un reale fondamento storico: uno dei personaggi più noti è Nai Khanom Dhom il quale, essendo stato catturato dai birmani, si guadagnò la libertà sconfiggendo, di fronte allo stesso Re birmano; i dodici più forti gladiatori in un combattimento a mani nude? Questa storia è molto popolare ed riportata perfino dai libri di testo scolastici.

Lo Sport dei Re
Molto frequentemente gli stessi Principi e il Re erano dei grandi entusiasti e valenti praticanti di quest'arte. Sotto il regno di Naresuem il Grande (1590 - 1605) la Muay Thai diventò pane dell'addestramento di tutti i soldati. Questo Re era un grande esperto e, grazie alla sua abilità, riuscì a vincere parecchi duelli che ebbero rilevanti conseguenze dal punto di vista storico-politico.
Proprio per questi grandi meriti, nel 1597, a soli 22 anni di età, venne dichiarato eroe nazionale. Ma è sotto il regno di Pra Chao Sua (1703 - 1709), soprannominato “il Re Tigre” per la sua abilità di combattente, che la Muay Thai raggiunse l'apice della popolarità. Infatti, in seguito a un periodo di pace e benessere generale, il popolo thailandese ebbe la possibilità di dedicarsi alle attività favorite e in breve la pratica di quest'arte divenne uno dei passatempi più diffusi e amati. Per queste antiche e nobili tradizioni, la Muay thai è ancora oggi conosciuta come "The Sport of the Kings" (lo sport dei Re).

Combattimenti estremi
I combattimenti di quei tempi erano durissimi, paragonabili più a scontri fra gladiatori che a competizioni sportive: i contendenti erano soliti bendarsi le mani con delle strisce di cuoio per poter colpire con la massima forza ed efficacia e, qualche volta, al posto delle strisce di cuoio usavano delle corde impregnate con un miscuglio di colla e frammenti di vetro. L’unica protezione ammessa era una conchiglia di mare fissata all'inguine con della stoffa. Non esistevano categorie di peso o limiti di tempo ed il combattimento durava fino alla sottomissione di uno dei due pugili.

Evoluzione nel XX secolo
L'insegnamento della Muay thai è stato mantenuto obbligatorio in tutte le scuole thailandesi fino al 1921. Intorno al 1930 si sono finalmente introdotte delle regole più sportive (uso dei guantoni, categorie di peso, round, ecc..) che hanno contribuito a ridurre enormemente il numero di incidenti e a favorire quindi la diffusione di questa affascinante arte marziale anche in altre nazioni. Ancora oggi la Muay thai è lo sport nazionale thailandese e viene attivamente praticata da migliaia di entusiasti appassionati nelle grandi città come nei piccoli villaggi. A Bangkok ci sono due stadi principali dove è possibile assistere ogni giorno a numerosi combattimenti, uno è il Lumpini Stadium, gestito dalla polizia, e l'altro è il Ratchadamnoen Stadium, gestito dall'esercito.

Combattimenti moderni
I combattenti, suddivisi per categorie di peso ed a seconda della loro abilità, si affrontano sulla distanza di tre o cinque riprese da due o tre minuti l'una. Le protezioni ammesse sono le stesse del pugilato: guantoni, paradenti e conchiglia. Per i dilettanti è previsto il caschetto e, in alcuni casi, anche i paratibie. E' consentito colpire l'avversario con tecniche di pugno, calcio, gomito, ginocchio e sono ammesse anche alcune proiezioni di lotta.
Fra le tecniche più efficaci, vi sono i famosi low - kick (calci bassi tirati con la tibia) con i quali si paralizzano le gambe dell'avversario. Molto temute per la loro devastante efficacia anche le tecniche di gomito e di ginocchio.

Allenamento fisico e spirituale
L'allenamento del thai boxer è senza dubbio uno dei più completi e rigorosi: tutti i muscoli del corpo sono esercitati in modo incessante per ottenere delle prestazioni sempre migliori. Una seduta standard comprende i seguenti esercizi:
A) Corsa e salto della corda per la resistenza;
B) Ginnastica generale per la coordinazione;
C) Stretching per la scioltezza articolare;
D) Tecniche a vuoto e allo specchio per imparare i movimenti specifici;
E) Tecniche a coppie per perfezionare i riflessi e gli schemi di azione - reazione;
F) Lavoro ai sacchi e agli scudi per la potenza dei colpi;
G) Sparring per imparare ad applicare praticamente tutto ciò che si è precedentemente studiato;
In genere l'allenamento termina con esercizi di potenziamento a corpo libero (addominali, flessioni sulle gambe e sulle braccia) o con l'uso di pesi, così da migliorare anche il tono generale della muscolatura.

Il saluto
1) Saluto verso il Maestro e verso la Scuola
- SAWASDEE KHAP (UOMINI)
- SAWASDEE KHA (DONNE)
1 - saluto ordinario a conoscenti
2- saluto a qualcuno cui si vuole dare rispetto più del normale
3 - saluto di massimo rispetto (all’istruttore kru)

Il saluto avviene nel massimo silenzio iniziale, giungendo le mani e pronunciando poi la frase che in traduzione italiana, non è ne più né meno che “ciao” o “salve” più esattamente si pronuncia "savat dee khap" , se a parlare è un uomo, pronunciando la frase con intonazione alta, e “savat dee kha”, se a parlare è una donna, questa volta con intonazione decrescente (letteralmente, quindi, il “kha” diviene ”khaa”). Nella vita di tutti i giorni in Thailandia, il saluto ordinario a un conoscente si fa giungendo le mani in posizione normale, all'incirca all'altezza del mento, il saluto verso qualcuno a cui si vuole dare più rispetto del normale, si fa giungendo le mani all'altezza del naso e infine, il saluto di massimo rispetto si fa giungendo le mani all'altezza della fronte e inclinando leggermente la testa. Nel caso del saluto all'istruttore (il quale in thailandese si chiama “wai krruu”, l'allievo eseguirà il saluto di massimo rispetto, mentre l'istruttore può tenere le mani a prova discrezionale, pur non mancando mai di rispetto all'allievo o chi ha davanti.

La Ram-muay
Il rito propiziatorio di Muay thai che viene praticato da un atleta prima dell'incontro, sulle note tradizionali della musica da combattimento thailandese fatta con strumenti tipici e chiamata Dontree muay. La Ram-muay si effettua con un tipico copricapo il Mongkon. Una volta entrato sul ring, l'atleta, che secondo la tradizione thaiiandese deve passare al disotto delle corde per evitare la malasorte, va a ogni angolo a pregare strisciando sulle corde del ring con il pugno su ogni lato.
Dopodiché si inginocchia al centro del quadrato e prega congiungendo le mani e invocando la buona sorte; quindi si inchina 3 volte verso il suo maestro (omaggio al Wai khruu e inizia a roteare le braccia e a fare piccoli cerchi con i pugni, battendo nello stesso tempo, la punta del piede sul ring.
Queste gesta vengono effettuate ruotando di 90° per ogni lato del ring; quindi l'atleta si alza e compie un gesto scaramantico divaricando e ruotando le gambe per scacciare gli spiriti maligni, anche questa volta per tutti i lati del ring.
Infine, dal proprio angolo si inchina verso l'avversario.
Il significato della Ram-muay è mistico - religioso: l'atleta danzando e pregando si assicura la protezione degli spiriti benigni. Questa danza può differire notevolmente a seconda della scuola di origine e dalla personalità del singolo interprete.